Di paracadute e di montagne: c’è una nuova birra artigianale in città!

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Si ispira all’ardire dell’uomo che ha ancora la capacità di accogliere una tradizione apparentemente desueta e di modernizzarla nella più attuale delle declinazioni. E’ veronese ma parla inglese: si tratta dell’ultima etichetta di birra artigianale nata in città dalla passione di un paracadutista appassionato di montagna. Birra Di Caprio avvia la propria produzione in via Silvestrini numero 18, con due ricette fedeli allo stile anglosassone, ad alta fermentazione: una bitter, biondo miele e molto beverina, con un paracadutista in etichetta che sta per saltare giù dall’aereo; e una porter, nera autentica dal temperamento altrettanto accessibile, che riporta un alpino in fase di discesa – appunto – in cordadoppia. Della bitter Milleuno e della porter Cordadoppia dunque, ne sono stati spillati dai fermentatori i primi 3.000 litri, in attesa di nuove cotte e di continui studi sull’equilibrio e sulla fedeltà all’originale.

“Ho cominciato a sperimentarne le ricette nella mia cucina di Borgo Venezia 7 anni fa, con un vero pentolone casalingo dal quale non uscivano più di 10 litri”, spiega Giuseppe, mastro birraio per passione che ha dato il suo cognome alla birra. “Ho voluto trasferire nel loro carattere le mie esperienze di vita, che credo fissino dei valori universali fondamentali per la memoria dei più giovani: il coraggio di saltare nel vuoto e la perseveranza di ascendere e discendere una parete in salita”. Segno che la birra artigianale non è solo una moda che interessa quasi 700 microbirrifici in Italia, ma è soprattutto uno strumento per riappropriarsi di quella convivialità reale che il mondo della virtualità ci ha spesso strappato. E per farlo oggi, Birra Di Caprio si avvale di un impianto che solo nel 2018 ha messo a segno una produzione di 80mila litri, che quest’anno punta ai 100 e che in cantina arriva a stoccare 12mila litri di birra: è quello di Mastro Matto, microbirrificio di stile tedesco che a Verona mosse i primi passi nel 2013, per intuizione di tre ragazzi che non hanno mai smesso di cuocere birra e di rifornire pub e bar scaligeri.

“La birra unisce e il birrificio è un luogo di aggregazione, sia per chi è in sala produzione che per chi viene a trovarci”, conclude Giuseppe. “E Verona sta dimostrando di essere in pista in un settore che posiziona il Veneto al terzo posto (dopo Lombardia e Piemonte) nella produzione di malti e luppoli”.

COMUNICATO STAMPA – Elena Livia Pennacchioni – elenaliviapennacchioni@hotmail.it T 388.3216084
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